Lasciamoci andare alla Consapevolezza di essere parte del Tutto.
Lasciamoci invadere dalla Certezza di non essere Soli.
Dobbiamo partire da questo Punto, da queste Considerazioni, da questi Pensieri per cercare di armonizzare in Noi le Vibrazioni più profonde, importanti, quelle Vibrazioni che devono guidare la nostra Vita.
Siamo parte del Tutto, quindi non siamo Soli.
La Solitudine può essere un Momento estremamente impegnativo per la Persona che non è preparata a viverla, ma la Solitudine è uno Stato d’Animo, una Vibrazione, e quindi come tutte le Vibrazioni può essere Positiva, Negativa o Neutra.
Perché voglio partire dall’Idea che siamo parte di un Tutto e quindi non siamo Soli? Perché anche nel vivere la Solitudine, nel ricercarLa dobbiamo sempre tenere presente che possiamo isolarci terrenamente, fattivamente, concretamente dagli Altri ma non possiamo isolarci dal Tutto.
Quando il Mondo inizia a starci stretto, quando gli Altri iniziano ad essere fastidiosi, quando in Noi scatta la Voglia di non rispondere a Nessuno, di non dover rendere conto di ciò che facciamo, ma di voler stare a stretto Contatto con Noi stessi e basta, vuol dire che è arrivato il Momento in cui l’Energia ci sta chiedendo di fare Chiarezza in Noi.
Vuol dire che gli Altri, tutti quelli che ci circondano non devono più servirci come Mezzi per capire Noi stessi, ma hanno esaurito la loro Funzione.
Cosa significa questo? Vuol dire che la Conoscenza di Noi stessi passa attraverso gli Altri: se non abbiamo Attenzione alle nostre Reazioni, ai Comportamenti che gli Altri ci suscitano, o semplicemente non osserviamo come gli Altri si comportano per poi rapportare il loro Comportamento al nostro, noi viviamo in Modo inconsapevole.
Usare gli Altri per capire Noi stessi è il Sistema più facile, semplice, veloce per entrare in Noi, per avere una Conoscenza, una Valutazione di Noi che – ripeto – non potremmo avere se fossimo in Solitudine, a stretto Contatto solo con Noi stessi.
Quando però gli Altri non sono più Mezzi nei nostri Confronti, ma li viviamo come Fastidi, come Pesi, come Elementi da mettere da parte, vuol dire che abbiamo già in Noi ogni Informazione che ci può giungere dagli Altri e dobbiamo elaborarla per Conto nostro.
È questo il Senso del voler stare Soli, del voler ricercare la Solitudine.
In questa Solitudine deve però essere chiaro che si tratta di uno Stato d’Animo momentaneo e non del tutto corrispondente al vero, perché come Parte del Tutto le Influenze degli Altri e delle Forze cosmiche sono comunque dentro di Noi: ci attraversano, ci permeano, in un certo Senso ci condizionano.
Perché dico “in un certo Senso”? Perché più Noi siamo forti, strutturati energeticamente, e meno il Condizionamento è sentito.
Più siamo fragili, non ancora perfettamente coscienti di Noi stessi, più subiamo il Condizionamento degli Altri e anche delle Forze cosmiche.
Oggi il Discorso è incentrato sulla Solitudine come Momento creativo, come Momento di Rigenerazione, non come un Momento triste o di abbandono.
C’è anche questo Tipo di Solitudine che a volte l’Essere umano si trova a vivere in determinati Periodi della propria Vita, ma oggi voglio focalizzarmi sulla Solitudine ricercata, quell’Esigenza dell’Energia che ci porta a voler stare per Conto nostro, a Contatto solo con Noi stessi: educati ma non disponibili verso gli Altri.
Qui nell’Essere umano scatta il Senso di Colpa, perché dobbiamo SEMPRE essere disponibili, dobbiamo SEMPRE ascoltare gli Altri, dobbiamo SEMPRE prestarci verso gli Altri, in quanto questo ci insegnano, questo è ciò che pensano quelli che vogliono vederci buoni, belli, santi, giusti, quindi disponibili SEMPRE.
Quando la Solitudine si impone, quando ‘Energia La chiede, dobbiamo avere il Coraggio di aprirle la Porta, di allargare le Braccia e lasciarci permeare dalla Solitudine come Momento creativo.
Stiamo creando in noi una Chiarezza, una Conoscenza di Noi e soprattutto Chiarezza su quelle che sono le nostre Esigenze.
Non dobbiamo vergognarci di avere delle Esigenze, non dobbiamo considerarle Capricci quando vengono dal nostro profondo, quando sentiamo dentro di Noi una Voglia, una Richiesta pressante di esaudire certe Esigenze che sono dell’Energia, la quale sola sa quando è il Tempo di esporsi e quando è il Tempo di chiudersi, quando è Tempo di dare o di ricevere.
Non possiamo deciderlo con la Mente, lasciarci condizionare dalle Aspettative Altrui, non dobbiamo essere Schiavi dei Ruoli che dobbiamo ricoprire: dobbiamo essere semplici, lineari, coerenti con la nostra Energia.
Se la nostra Energia ci chiede Qualcosa è perché quella è la Necessità, quella è l’Esigenza a cui dobbiamo aderire.
Nella Solitudine come Momento creativo, in Contatto stretto con Noi stessi senza i Condizionamenti esterni, possiamo trovare una Forza che non credevamo di avere.
Una Forza che ci porta alla Chiarezza, che ci fa prendere Posizioni che possono anche essere impopolari, non accettate dagli Altri, ma assolutamente basilari per Noi.
Chi si trova in un Momento simile, chi ha necessità di Solitudine non scacci questa Richiesta dell’Energia, ma la assecondi, si immerga nella Solitudine, non ne abbia Paura, ascolti dentro di Sé quelle che sono veramente le Esigenze più profonde.
Cristo è stato 40 giorni nel Deserto. È un’allegoria: è stato 40 giorni a Contatto con Se Stesso; non aveva Ruoli, andava contro le Aspettative di Coloro che lo avrebbero voluto vicino a Loro, ma era in Pace con Se Stesso.
Ognuno di Noi attraversa un Deserto che però non è arido, non è triste né pericoloso, perché anche il Deserto fa parte del Tutto e il Tutto è Amore, Vita, Evoluzione, e quindi non può venire nulla di male, di negativo da questa Forza potente.
Godiamoci la nostra Solitudine con la Consapevolezza che si tratta di un’Esigenza di un Periodo e che poi ne usciremo più forti, più strutturati, più consapevoli, decisi a proseguire sulla Via dell’Evoluzione.
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