I Rapporti Umani Non sono mai Facili. Non sono Facili perché l’Essere umano Pretenderebbe che l’Altro Essere umano avesse la Stessa Sensibilità e lo stesso Tipo di Ragionamento che lui mette in Campo. Non è quasi mai Così, ma Questa è la Bellezza del Genere umano: la Diversità.
Attraverso gli Altri Noi impariamo a Conoscere più Profondamente Noi stessi ed anche Tipologie di Comportamento che Non ci sono Familiari, perché Non ci Appartengono, ma che comunque Esistono e vanno Rispettate. Qui però c’è da Fare una Premessa. Non è mai, Mai, un Caso che un essere umano venga a Contatto con un Altro essere umano, proprio quell’essere umano in Particolare. Non è Mai, lo sottolineo ancora, un Caso, perché è l’Essere umano stesso che ha Attirato l’Altro essere umano; vi è una Attrazione Reciproca in tutto, anche nelle Conoscenze. Di Casuale, nella Vita, non c’è assolutamente Nulla. Da un Incontro Rapido sull’autobus, a un Incontro al mercato, a un Incontro più Approfondito, fino ai Legami Familiari, niente è un Caso. Per cui, quando Noi ci Soffermiamo a Ragionare sul Comportamento degli Altri, dobbiamo Pensare che abbiamo Attirato proprio un Tipo di Ragionamento, un Tipo di Comportamento, perché serve a Noi.
A volte è Faticosissimo, perché le Diversità sono così Grandi, sono così Evidenti e sono così Radicate anche, che sembra Impossibile che Noi, per Vivere, ci siamo Attirati tutta questa Fatica di Capire un essere Completamente diverso da Noi. Qui bisogna Spiegare una Cosa: Noi prima che Personalità siamo Campi Energetici. Ma questi Campi Energetici si Nutrono, Cambiano, Mutano, Vibrano sulla Base delle Risposte che Noi diamo quotidianamente Vivendo e quindi sulla Base della nostra Personalità. Perché dico che i Rapporti umani sono Complicati? Perché Non c’è l’Abitudine a Ragionare in Termini Energetici, ma solo in Termini di Personalità. In tal caso vi sono Due Personalità che si Scontrano, che Pretendono di avere Ragione, che si Fronteggiano e Non fanno Altro che Creare dei Dissidi e dei Malumori. Se invece si Imparasse a Vivere con Leggerezza la propria Personalità, si riuscirebbe anche a Valutare con Leggerezza la Personalità degli Altri. Quello che è Importante Non è Assimilare dall’Altro il Comportamento che mette in Campo, la Vibrazione che Esprime, ma è Necessario semplicemente Valutarla. Se io Valuto il Comportamento di un Altro, naturalmente lo Valuto col Mio metro, con la mia Sensibilità, con la mia Capacità di Capire l’Altro. Ma quando l’Altro mi Valuta o mi Giudica ed è così tanto Diverso il suo Giudizio da quello che sento Io, devo a fare il Ragionamento che può essere Valida la stessa Considerazione anche per Me: anch’Io infatti posso Valutare o Giudicare l’Altro in un Modo che a me pare Plausibile, Logico, Vero, ma Vero può anche Non esserlo perché l’Altro Non si può Assolutamente Riconoscere nella mia Valutazione. Quindi il Consiglio che viene Dato è proprio Quello di Capire che qualunque sia la Situazione che Noi ci troviamo a Vivere nei Rapporti con gli Altri, Essa è di Insegnamento per Noi. Se ci Fermiamo solo a questo e Non andiamo Oltre, Non ci Stanchiamo per Capire l’Altro. Dobbiamo inoltre essere Coscienti che l’ALTO Non possiamo Capirlo, perché spesso Non capiamo Neanche Noi stessi. Avere la Pretesa di Capire e quindi Giudicare l’Altro è pura Follia. Dobbiamo Solo pensare che se ci siamo Attirati l’Altro con quelle Date Problematiche e Caratteristiche è perché sono le Problematiche e le Caratteristiche che servono a Noi, per farci fare un Salto di Qualità nei Confronti di Noi stessi, Non nei Confronti dell’Altro.
Cerchiamo di Non usare il Giudizio, ma solo la Valutazione. E quando il Comportamento dell’Altro, ci Infastidisce, ci Ferisce, ci Umilia, Chiudiamoci in Noi stessi. Facciamo un Esame di Coscienza su di Noi. Perché Noi ci sentiamo Umiliati? Perché ci Sentiamo feriti? Perché secondo Noi Siamo Vittime di un Sopruso, di un’Ingiustizia? L’Altro ci vede Esattamente come ci ha Descritto, Non come Siamo noi. La stessa Cosa, dobbiamo Riferirla a Noi stessi: Noi vediamo l’Altro come Vogliamo Vederlo e Non è detto che Sia così. In tutto questo Mettiamo in Campo la Leggerezza. Non Parliamo. Non approfondiamo. Prendiamo Atto che il Comportamento dell’Altro, ci Irrita, Ragioniamo sul perché ci siamo Attirati un essere umano che ha un Modo di fare Irritante per Noi. Cerchiamo di Capire meglio Noi stessi. Non Giudichiamolo. E prendiamo le Distanze da quello che ci fa Soffrire. Non senza Prima aver Capito perché quella Situazione ci crea Sofferenza. Non fermiamoci a Pensare alla Motivazione con cui ci viene Porta, Ipotizzando: Perché l’Altro è Crudele, Perché è Stupido, Perché è Vendicativo, Perché vuol Farmela Pagare. No, Quelle sono tutte Intenzioni che Attengono all’Altro e che Noi possiamo Intuire, Ipotizzare, ma di cui Non avremo Mai Certezza. Soffermiamoci a Capire perché quel Comportamento per Noi è così Irritante. Appena Abbiamo capito, appena abbiamo fatto un Lavoro su di Noi, senza Giudicare l’Altro, la Situazione Cambia. Perché anche l’Altro Non ha più Nessun Motivo di Insegnarci Qualcosa che noi Abbiamo già capito. E allora Vediamo delle Situazioni che si Capovolgono, che si Sbloccano all’Improvviso. Perché la Vita Agisce in perfetta Economia. Non spreca le sue Risorse. Quindi se Noi abbiamo Capito, Non ci Insegna più, perché abbiamo capito; dovremo Capire qualcos’Altro, ma quell’Insegnamento l’abbiamo Capito. Quindi Noi cerchiamo di Focalizzarci su di Noi. Soltanto su di Noi. Perderemo meno Tempo, meno Energia e ci accompagnerà la Leggerezza perché Non avremo l’Acredine, l’Amarezza, la Rabbia, la Delusione che invece ci Accompagnano sempre, quando Noi Vogliamo capire gli Altri, quando Vogliamo Metterci nei Panni Altrui. Soprattutto, quando Vogliamo dare agli Altri delle Motivazioni che Secondo Noi hanno, ma Non è detto che questo Sia la Verità.
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