Essere coscienti di far parte dell’Universo è un’informazione che deve prima entrare nella nostra Mente e poi nelle nostre fibre, nelle nostre cellule, in ogni atomo che ci compone.
Essere coscienti di far parte dell’Universo ci porta a vibrare in modo diverso, a tirare fuori le informazioni che sono in noi e che attengono alla modalità di Vita positiva.
Ognuno di noi vive con modalità di Vita diverse: c’è la modalità terrena, assolutamente concreta, logica, razionale, che non tiene conto del trascendente, della parte superiore dell’individuo, del caso, dell’imponderabile, e c’è invece la parte di noi che sa, che risveglia l’informazione di essere parte dell’Universo e in quanto tale intende aderire assolvendo al proprio compito, che è quello assegnatole dall’Universo.
La Vita è sempre la stessa, ma la modalità con cui noi percorriamo questo lasso di tempo è profondamente diversa.
Quando diciamo che siamo uno, che siamo parte di un Tutto, dobbiamo renderci conto di essere immersi in ogni evento, possibilità, situazione.
Allora, perché ci troviamo a contatto proprio con quella persona, con quella situazione, con quell’evento?
Perché proprio quello e non un altro?
Ed ecco allora la differenza profonda fra il vivere con la polarità positiva o con quella negativa.
Non si intende per negativo qualcosa di sbagliato, ma semplicemente un “qualcosa” di diverso dal positivo.
Per polarità positiva intendo la polarità che l’essere umano vive allorché si ricorda sempre di essere parte dell’Universo.
Ripeto: SEMPRE.
Non oscilla pensando: “oggi mi conviene pensarmi parte dell’Universo e domani solo parte della Terra”.
Non vive oggi aderendo al proprio Istinto e sviluppando le situazioni con la Consapevolezza di doverle vivere nell’ottica dell’Evoluzione, per apportare conoscenza dentro di sé, e domani solo con la voglia di aderire al proprio tornaconto, arrivando persino a fare qualcosa che gli può fare del male.
Chi invece si ricorda SEMPRE di aderire alla parte positiva non abbandona mai questa polarità, e la prima cosa che si chiede dinanzi agli eventi della Vita – e soprattutto davanti alle difficoltà – è: “Perché mi trovo in questa situazione? Che cosa devo imparare da questa situazione?”
Non inizia a parlare di fortuna o sfortuna, di contingenze esterne, di forze malefiche che lo permeano…, ma semplicemente interroga se stesso chiedendosi perché si trova in quella situazione, che cosa vuol fargli capire la Vita, che cosa deve imparare.
Chi vive il proprio percorso terreno con la polarità negativa (che, lo ripeto, non vuol dire sbagliata, ma semplicemente una polarità in cui prevale la terrenità), sviluppa tutto ciò che viene a contatto con sé attraverso una modalità assolutamente razionale.
La domanda circa il perché si trova in quella determinata situazione, perché l’ha attirata non viene neppure presa in considerazione: cerca sempre una causa esterna.
Queste sono le due polarità che ci portano a vivere in un modo o in un altro.
Ripeto ancora che non si tratta di modalità giusta o sbagliata: ognuno deve vivere in attinenza con il proprio essere.
Anche quando si parla di polarità negativa ci sono le esperienze che si devono fare e, una volta vissute, si matura una conoscenza di se stessi che porta ad agire in modi sempre diversi.
Davanti alla stessa situazione, che costantemente ci si attira, avremo un modo di reagire diverso, il che significa che si è messa a frutto l’esperienza maturata attraverso le passate situazioni.
In questo caso stiamo parlando di polarità negativa vissuta in modo costruttivo.
Diversa è però la polarità di chi davanti all’evento non si chiede il perché, non cerca l’insegnamento ma inizia a pensare all’esterno, alla fortuna, alla sfortuna… e quando la Vita ripropone la stessa situazione (perché non è stata sviluppata nel giusto modo) nuovamente parla di fortuna o sfortuna e non tiene minimamente in conto l’esperienza passata perché non ha fatto un’analisi sentita e profonda dell’insegnamento che la Vita voleva dare attraverso quell’evento.
Bisogna cercare di vivere con il pensiero, con la consapevolezza, con la certezza di essere Energia, di essere composti di vibrazioni, di frequenze, di aderire a questo Universo meraviglioso che non ci chiede il permesso per funzionare, ma semplicemente si mostra nella sua funzionalità e noi ci affanniamo a capirlo, a volerlo capire, ma dobbiamo mettere lo stesso “accanimento” nel cercare di capire noi stessi come microcosmo.
Nell’Universo non vi è nulla che non abbia un corrispondente in noi: siamo un microcosmo nel macrocosmo.
Cercare di capire noi stessi vuol dire aver già fatto moltissimo per capire l’esterno.
Anche tutta la ricerca, se effettuata da individui che sono in contatto con se stessi, che hanno la Gioia e la voglia di capire se stessi e si mettono al servizio dell’Evoluzione per apportare qualcosa di nuovo e di valido per l’umanità, sarà diversa da quella effettuata da individui pieni di sé che sono solo paghi di scoprire ciò che già era, che già È.
Quello che si scopre all’esterno ha sempre il corrispondente all’interno di sé: l’Universo, la Natura sono Armonia.
Noi dobbiamo tendere all’Armonia personale, alla nostra Armonia.
Solo attraverso l’Armonia noi ci mettiamo in comunicazione, in contatto con l’Universo, con l’Universo armonico.
Ecco che allora arrivano le risposte, le soluzioni, ecco che la Vita diventa costruttiva e armoniosa.
Non ci sono scorciatoie: possiamo soltanto aver cura di ricordarci ogni momento di far parte dell’Universo, e che la nostra modalità di Vita deve SEMPRE essere costruttiva, sempre tesa alla positività, per far sì che la Vita ci possa usare come mezzi per l’Evoluzione, come mezzi per il miglioramento dell’umanità tutta. E ciò può avvenire non perché forze esterne lo determinano, ma semplicemente perché ognuno di noi, piccolo granellino, fa la propria parte.
Cerchiamo di interiorizzare profondamente e fermamente questo concetto: sono una parte dell’Universo, faccio parte dell’Universo.
Per vivere in modo sereno, armonioso devo lasciarmi guidare dall’Universo, devo mettere la mia Mente al servizio della mia parte superiore; non posso ostacolare il mio Istinto, non posso ostacolare la direzione che la mia Energia vuole che io prenda facendomi distogliere da tornaconti o pensieri che sono semplicemente di comodo: devo tendere all’Evoluzione sempre e comunque.