Un giorno Fata Paoletta e Mary arrivarono in uno strano paese: il Paese delle Ombre Oscure.
Buio e freddo, buio e freddo, mai un raggio di sole, da secoli e secoli, era un paese senza alberi, senza fiori, tutto grigio e spento………
Quando gli abitanti erano riuniti si sentiva solo il rumore dei loro denti che battevano per il freddo. Per quanto cercassero di scaldarsi con il fuoco, con le coperte, con abiti pesanti, non raggiungevano mai il calore necessario per stare bene..
Il loro corpo non aveva mai assaporato la carezza del sole, non si erano mai scaldati ai raggi dorati dell’astro solare, non conoscevano il piacere di correre nudi lungo una spiaggia assolata. Buio e freddo, buio e freddo: era questo l’unico stato che loro conoscevano.
Grande fu la sorpresa di Mary quando vide in quale stato erano costretti a vivere gli abitanti di Ombre Oscure si stupì e…..rabbrividì.
Era per lei una sensazione nuova avere freddo, non poter essere illuminata e scaldata dalla luce del sole, rabbrividì e.. si impaurì.
Quando si riebbe dallo stupore strinse con più forza la mano della Fata Paoletta e, con decisione e senza più paura alcuna, esclamò: QUI’ DEVE TORNARE IL SOLE.
La Fata non si meravigliò di quest’affermazione perché sapeva che Mary aveva idee chiare e anche la capacità di realizzare ciò che pensava, si ritirò da parte e la lasciò libera di agire. Con grande agilità e decisione Mary si arrampicò sulla montagna più alta del Paese delle Ombre Oscure e grande fu la meraviglia quando vide che sopra di lei non c’era il cielo azzurro, ma uno strato spesso e denso di polvere e fumo che impediva completamente a chiunque la vista del sole. Non stette troppo a pensare: tornò decisa verso la pianura dove gli infreddoliti abitanti continuavano la loro stentata vita e, con determinazione e sicurezza, convocò i capi del paese. Ci volle molto tempo perché tutti si trovassero nello stesso posto perché il buio non permetteva l’orientamento: uno andava a destra e uno a sinistra, uno si fermava per capire dove doveva andare e l’altro gli sbatteva contro insultandolo, nascevano così dispute e confusione e. .si perdeva tempo.
Mary e la Fata Paoletta attendevano pazienti, sapevano che non potevano rimediare a quel caos, dovevano solo aspettare che tutti trovassero la via giusta.
Quando finalmente la piazza del paese si riempì d’esseri stremati e confusi, la Fata e Mary si presentarono.
Grande fu la meraviglia degli abitanti quando videro che le due figure davanti a loro emanavano una luce particolare, bellissima, luminosa, non avevano mai visto niente di simile. Chiesero subito spiegazioni e la Fata con voce dolcissima spiegò: “noi veniamo dalla Luce, noi viviamo di Luce, i nostri cuori e i nostri corpi si riempiono di Luce e la emanano continuamente, anche voi potete diventare luminosi se v’impegnate a togliere lo strato di nubi e fumo che oscura il sole”.
Prima incredulità, poi speranza si accesero nella mente dei presenti; non tutti però, qualcuno andò via, sbattendo qui e là perché infastidito dal pensiero di dover lavorare per cacciare via la coltre che ricopriva il paese.
Gli altri invece si accesero d’entusiasmo e si misero subito a disposizione della Fata e di Mary per sapere che cosa doveva essere fatto.
Per prima cosa, dissero le luminose creature, imparate a non avere paura, la paura è un sentimento nero, buio e forma nuvole scure che v’impediscono di vedere il bello e il buono della Vita.
Quando la paura sarà dominata, tenetevi per mano, così non vi perderete e, vicini gli uni agli altri, salite sulla montagna e iniziate a soffiare forte, forte per spazzare via il fumo e la nebbia.
Ognuno deve cercare di soffiare più forte possibile, deve impegnarsi al meglio, senza guardare il vicino, senza chiedersi se l’altro soffia più forte o se non soffia per niente: concentratevi su voi stessi e il risultato sarà raggiunto.
Così avvenne: tenendosi per mano, ora che non erano più intimoriti, avanzavano verso la cima della montagna che iniziava ad essere più chiara perché il sentimento della paura non c’era più. Chi si impegnava di più vedeva subito aprirsi sopra di lui un varco e la luce del sole iniziava a filtrare e con la luce anche il calore. Un senso d’euforia invase tutto il paese, il buio scomparve, gli abitanti si videro finalmente in faccia, si abbracciarono, si sentirono tutti fratelli e promisero che mai più avrebbero permesso alla paura di formare la terribile coltre scura.
Fata Paoletta e Mary, salutarono tutti e ripresero a vagare nell’universo.
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