Avere dei pensieri che Fata Paoletta non riuscisse ad intuire era molto complicato per Mary: non sapeva come fare. Roby non si poneva il problema, pensava liberamente, non si censurava, anche se
sapeva che la Fata leggeva la sua mente.
Finì l’inverno e finì anche la primavera.
L’estate era la stagione preferita da Roby perché gli consentiva lunghe gite in barca con Mago Paolo o anche da solo. Spesso ricordava il Mago, mai però con tristezza, soltanto con gioia; del resto, con lui aveva fatto soltanto bellissime esperienze e grandi incontri. Mentre aspettava che Mary finisse la lezione con Fata Paoletta, si ricordò proprio di un episodio che mai avrebbe potuto dimenticare. Aveva circa otto anni e sapeva già tante cose, aveva visitato molti paesi, alcuni belli, altri singolari, tutti comunque interessanti.
Quell’anno Mago Paolo lo portò nel Paese delle Ombre Oscure.
Durante il viaggio gli spiegò che in quel paese c’era buio e freddo perché era ricoperto da uno spesso strato di polvere e fumo tanto che gli abitanti non riuscivano neppure a vedersi in faccia.
Aggiunse anche che tutto quel buio era provocato dalla paura che gli abitanti del posto provavano costantemente.
Paura di tutto.
“Perché vuoi portarmi in un paese così brutto e infelice”? domandò Roby che già sentiva il disagio di andare in un posto buio e freddo. “Andiamo in quel paese perché sta per accadere una cosa bellissima, seguimi e non ti pentirai”. Rispose Mago Paolo. Appena arrivati, trovarono, con grande fatica, un piccolo spazio dove sostare senza essere travolti dalla moltitudine di individui presente che, per il troppo buio, si scontrava continuamente. Roby non si staccava mai da Mago Paolo, anzi era proprio “incollato” a lui.
Tutti andavano nella stessa direzione formando un fiume umano impressionante. Il Mago, che sapeva ciò che stava per accadere, prese per mano Roby e, privilegio dei Maghi, lo sollevò da terra per volare fino alla cima della montagna dove erano diretti gli abitanti del posto. Roby li scorgeva soltanto in lontananza, il grande buio non permetteva di vedere bene. Guardandosi attorno gli parve di distinguere due figure molto, molto luminose, anch’esse sulla cima della montagna. Era incredulo: che razza di paese era quello?
Teneva per mano Mago Paolo. Improvvisamente sentì distintamente una voce di bimba che ordinava agli abitanti di soffiare forte, sempre più forte, per allontanare la nebbia scura e lo sporco. Li esortava anche a non stare a guardare ciò che facevano gli altri, bensì a concentrarsi sul pezzetto di cielo sopra ognuno di essi. Roby era incredulo, mai aveva visto uno spettacolo simile: il cielo si apriva, diventava azzurro, i fumi e la nebbia sparivano come per incanto. Che spettacolo meraviglioso: quelli che avevano finito di soffiare via lo sporco sopra di loro potevano finalmente vedere il cielo pulito e luminoso. Tutti si accalcavano sulla cima e Roby non riusciva più a distinguere le due luminosissime creature e neppure a capire a chi appartenesse la voce che aveva incitato la folla. Ad un certo punto Roby si distrasse dal suo ricordo, Fata Paoletta e Mary si stavano avvicinando…in quel momento sobbalzò: aveva ora riconosciuta la voce della bimba del Paese delle Ombre Oscure: ERA MARY!!! Possibile?