Come sempre arrivarono a casa in un baleno e, come sempre, la tavola all’istante si riempì di ogni prelibatezza. Roby era molto, molto silenzioso mentre Anny e Mary a stento trattenevano la curiosità aspettando che lui chiarisse il perché un grosso albero gli provocasse così tanto timore. Passò la serata, venne la mattina e nessuna spiegazione arrivava. Nel pomeriggio inoltrato Fata Paoletta propose ad Anny e a Mago Paolo di andare a visitare un paese un po’ speciale: il Paese dell’Istruzione. Salutarono Mary e Roby e promisero di tornare il più presto possibile. Mary si sentì un po’ spaesata: lasciare che Fata Paoletta si allontanasse, anche solo per pochi giorni, era una novità e non proprio piacevole. Certamente era cresciuta e certe gelosie infantili le aveva superate, ma in questa occasione avvertiva un certo disagio. Anny invece era felicissima, non aveva mai sentito parlare del Paese dell’Istruzione ed era proprio curiosa di capire che cosa fosse. Lasciarono Mary e Roby e………., in un baleno, arrivarono!!!!!!!!!Uno strano silenzio pervadeva tutto il paese, nessun suono e soprattutto nessun abitante per le vie. Anny era disorientata, non si era certo immaginata che Istruzione volesse dire silenzio, ma soprattutto dove erano gli abitanti del posto? Mago Paolo si sedette vicino ad una fontana mentre Fata Paoletta chiedeva ad Anny di fare qualche domanda. Era chiaro che la prima domanda fosse: perché non c’è nessuno? La Fata prese allora Anny per mano e la portò davanti ad un grandissimo palazzo decorato con festoni colorati, bandiere, composizioni floreali; sembrava pronto per una celebrazione. In effetti era proprio così: di lì a poco avrebbero proiettato, al suo interno, un ‘documentario’ che descriveva i vari livelli di cultura per gli esseri umani e i risultati raggiunti dagli allievi in quel paese. Era un filmato girato proprio in quel posto e i protagonisti non erano altro che gli abitanti del luogo e qualche visitatore nel tempo capitato lì. Tenendosi per mano, Fata Paoletta e Anny, entrarono in una grandissima sala circolare con moltissime sedie, tutte già occupate. Fata Paoletta, con grande disinvoltura, “creò” allora, sul momento, due sedili, uno per lei e uno per Anny. Accomodatesi rimasero in attesa del documentario previsto. Mago Paolo, intanto, si chiedeva se non fosse il caso di tornare da Roby e Mary. Aveva capito che il viaggio deciso da Fata Paoletta serviva per lasciare i due ragazzi soli, ma lui, conoscendo bene Roby, lo avvertiva in difficoltà: la visita al Paese del Sogno era stato per lui un pensiero traumatico non ancora superato. Anny, guardandosi attorno, notò che la maggioranza delle persone sedute in sala erano molto giovani. Evidentemente il luogo era frequentato da studenti. Si fece buio e il filmato iniziò. Le immagini scorrevano abbastanza monotone, era un susseguirsi di domande e risposte, non proprio un gioco a premi ma quasi. Lo scenario era sempre lo stesso: una grande aula dove compiti insegnanti interrogavano i ragazzi. Pochi non sapevano rispondere alle domande, i più erano preparati. Nell’intervallo comparve Mago Paolo. Si appartò brevemente con Fata Paoletta e poi uscì nuovamente. Il filmato riprese, questa volta venivano mostrate applicazioni pratiche del sapere: esperimenti, test, prove di abilità. Anny si annoiava, non capiva quasi nulla di ciò che veniva fatto e soprattutto non capiva perché Fata Paoletta l’avesse condotta lì. Cercava di non darle a vedere la sua delusione, ma questa era evidente. Ad un tratto un sonoro e fragoroso applauso animò la sala destando Anny dalla sua apatia. Ella guardò e lo schermo e……vide Roby in primo piano, portato in trionfo da uno stuolo di ragazzi eccitati. Anny si voltò verso la Fata che applaudiva gioiosa, ignorandola. A questo punto il filmato diventava interessante anche per lei. Le scene successive mostravano Roby molto accaldato che chiedeva di essere deposto sul vicino prato per riposarsi. Finalmente una voce narrante prese a spiegare il perché di tale successo. “Osservate bene questo ragazzo, Roby; non abita in questo paese, è solo venuto a visitarci accompagnato da Mago Paolo. All’arrivo il suo interesse per la cultura era veramente misero, passava di classe in classe come puro osservatore, senza interessarsi a nulla. Mago Paolo lo seguiva sconsolato, non sapeva come fare per interessarlo. Un giorno, finalmente, si trovava con altri ragazzi, in un laboratorio dove venivano spiegate le varie fasi della lavorazione del legno per la costruzione di piccole imbarcazioni. Qui si è fermato, veramente interessato: osservava tutto, faceva moltissime domande e…. si attivò in lui la voglia di costruire una barca. Tornò per molto tempo nel laboratorio, si impegnò con tutti gli attrezzi appassionandosi fortemente a quel nuovo lavoro. Mago Paolo poteva osservare finalmente un Roby attivo e partecipe. Alla fine del corso gli insegnanti chiesero chi, fra i ragazzi, si sentisse pronto per costruire una piccola imbarcazione. Roby si offerse con slancio e determinazione. Avrebbe dovuto fare tutto da solo, senza l’aiuto degli insegnanti; poteva usare ogni attrezzo del laboratorio e aveva a disposizione tutto il tempo che voleva. Doveva decidere anche quando il varo sarebbe stato possibile. Per prima cosa Roby, sempre scortato, ma non aiutato, da Mago Paolo, andò nel bosco alla ricerca di un albero da cui trarre il legno che gli occorreva. Individuò un bellissimo albero che pareva adatto allo scopo e, lavorando duramente con grandissima soddisfazione, giorno dopo giorno, la barca prese forma. Il laboratorio era a sua disposizione, i corsi erano terminati e tutti i ragazzi e gli insegnanti erano in vacanza. Mago Paolo osservava come lui si prendesse cura dei più piccoli particolari: non trascurava proprio nulla. L’unica difficoltà fu trovare la pittura per colorare la barca: tutti erano via, l’unico che si offrì di aiutarlo aveva a disposizione solo barattoli di pittura gialla. Strano colore, pensò Roby, visto però che non c’era altra scelta accettò di dipingere la barca di quel colore. Il giorno del varo tutto il paese si riversò sulla riva del fiume e quando, da lontano, si vide arrivare Roby, fiero e teso, al timone della sua barca, scoppiò il finimondo. Come questo filmato dimostra, Roby è un eroe”. Anny era a bocca aperta: Roby, il suo Roby, un eroe. Non vedeva l’ora di rivederlo.