Quando parliamo di Emergenza dobbiamo tener Conto anche dell’Emergenza che è in Noi.
Spesso capita che, mentre cerchiamo di Fare Chiarezza su Temi Importanti come quello dell’Immigrazione, attualmente sotto gli Occhi di Tutti, Dentro di Noi c’è l’Urgenza di fare i Conti con un Altro Tipo di Emergenza.
Ci sono anche Lati del Nostro Essere che “migrano”: che non vogliamo accogliere e che cerchiamo di celare in Ogni Modo, nel Timore che – facendo Chiarezza – possa venircene Non un Beneficio, ma solamente un Sacrificio.
Privarci di Qualcosa è un Sacrificio, ma se arrivassimo a pensare che privandoci ci priviamo anche del Problema, noi affronteremmo la Questione da un Altro Punto di Vista.
Mentre cerchiamo di fare Chiarezza e parliamo di Emergenza, ricordiamoci che anche Dentro di Noi in Questo Momento c’è Emergenza: tutti siamo chiamati a fare i Conti con Noi Stessi.
Ripeto ancora che la Vita non vuole che ci riduciamo in Miseria o che viviamo in Sofferenza: assolutamente No.
Ma dobbiamo anche capire una Volta per Tutte come mai la Mancanza di Qualcosa ci fa soffrire.
Riflettiamo mettendoci a Confronto con Chi non ha Nulla, assolutamente Nulla, e pretende di vivere anche con il Nulla, urlandoci in Faccia “Voglio Vivere!”
Chiediamoci perché Noi invece, di Fronte ad una Rinuncia, ci sentiamo così abbattuti e smarriti, e viviamo la Mancanza come un Insulto fattoci dalla Vita.
È un Momento di Emergenza generalizzata perché la Vibrazione della Terra è fortissima, luminosa, come un Proiettile lanciato ad Altissima Velocità che non si può fermare.
Riesce a fare Piazza Pulita di Tutto Ciò che trova sulla Sua Strada e che non sia confacente a Lui.
È un Proiettile di Luce e può assorbire soltanto la Luce che trova sul Suo Percorso: Tutto il resto lo respinge al Mittente.
Cerchiamo quindi di usare Questa Emergenza anche a Livello Personale, affinché Ognuno di Noi faccia Chiarezza sul Perché e sul per Come certi Angoli del Proprio Essere non vogliono essere portati alla Luce.
Perché Certi Privilegi ci sembrano così Assoluti, talmente importanti che Solo l’Idea di abbandonarne Uno ci fa star Male.
Su Questo Tema ci vuole Chiarezza: Nessuno invita alla Miseria, Nessuno invita al Dolore, Nessuno invita alla Povertà, ma c’è un Invito alla Misura, e anche la Persona che vive confortevolmente, che ha Molto di più di Ciò che le Necessita (e che la Vita gli permette) deve capire se è disposta a rinunciare a Qualcosa o se Questa Rinuncia la fa star Male.
La Vita può dare a Qualcuno Molto più del Necessario, e Questo Qualcuno può gioirne, condividendolo con Altri, senza che gli venga mai – da Parte della Vita – la Richiesta di abbandonare Questo Surplus, vissuto sempre con Gioia, Tranquillità e Spirito di Condivisione.
Se, viceversa, l’individuo usa Questo Surplus a Scopo esclusivamente Personale, si sente smarrito all’Idea di privarsene, e pensa che perdendo Qualcosa non sarebbe più la Stessa Persona ma diventerebbe Triste, dolorosamente e infantilmente Infelice, allora deve chiedersi il Perché di Tutto Ciò.
Questa è una Riflessione che ORA sta toccando Tutti: partendo dal Problema dei Cosiddetti Migranti si arriva a Ciò che Dentro di Noi vogliamo emarginare, non affrontare.
Affrontiamolo invece con Grande Amore verso Noi Stessi, con Gratitudine verso la Vita che ci permette di Stare Bene, mettendoci al Suo Servizio senza chiederci che Cosa possiamo fare per gli Altri, ma semplicemente come possiamo fare per stare Bene Noi.
Intendendo il Bene non solo in Senso Pratico, Economico, ma dal Punto di Vista dell’Armonia Interiore.
Come possiamo Star Bene inseriti armoniosamente nel Flusso della Vita?
Aderendo fino in Fondo alla Vita Stessa e rendendoci disponibili a farci usare.
È la Vita che ci pone le Condizioni affinché Ognuno di Noi possa fare la Sua Parte; non domandiamoci quindi che Cosa possiamo fare: è la Vita che ci mette Accanto il Nostro Prossimo inteso come quello che è vicino a Noi e che ci stimola a fare.