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Come ci Usa la Vita

 

Solo chi vive a Contatto con Se Stesso con Piena Consapevolezza può riuscire a distinguere Bene se il Proprio Agire risponde ai Suggerimenti della Vita, all’Essersi messo al Suo Servizio, oppure alla Personalità, e quindi al Proprio Tornaconto Personale.
Tra le Due Modalità vi è un Confine Sottile.
Uno degli Esercizi più efficaci per mettersi VERAMENTE al Servizio della Vita è Quello di Non agire in Modo Irruente.
Se sento di dover fare Quella Cosa, ma sono in Dubbio se sia la Mia Personalità a muovermi oppure la Vita ad usarmi come Mezzo, mi devo fermare.
Devo avere il Coraggio di non fare Nulla, di stare fermo.
Nel Momento in cui mi fermo compio un Atto di Umiltà, delegando alla Vita il Ruolo di Conduttrice della Situazione.
Ecco quindi che, se è la Vita che mi sta usando, allora arriva la Situazione Ideale attraverso cui posso agire, altrimenti – se è la Mia Personalità a muovermi – sarò Io a dovermi cercare la Condizione per agire, perché si tratta di Qualcosa che attiene a Me.
Quando sembra che sia così urgente agire, dobbiamo fare un Ragionamento un po’ più “Alto”: se ad Esempio voglio portare Aiuto ad una Persona, devo pensare che Quella Persona non dipende da Me ma è affidata alla Vita, per cui solo nel Caso in cui la Vita vorrà usarmi per portare Aiuto mi darà i Mezzi Necessari per farlo; se non mi porge i Mezzi, non posso arrivare a pensare che Quella Persona sarà completamente abbandonata e farà una Brutta Fine, perché pensando in Questo Modo mi metto nel Ruolo di Protagonista.
Se la Vita non usa Me, certamente userà un’Altra Persona o un’Altra Situazione, magari persino Meglio di Me.
Dobbiamo veramente farci Piccoli, fluttuanti, senza pensare: “Devo agire perché se non agisco Io non agisce Nessuno. Io Sono indispensabile. Ci sono Solo Io…”
NO.
Non funziona così.
Dobbiamo fare Esercizi di Umiltà, di Fluidità, e quando non siamo sicurissimi di agire su Spinta della Vita come Suoi Mezzi, dobbiamo fermarci, osservare la Situazione e vedere che Sviluppi prende.
Spesso Quella Situazione ci sfugge dalle Mani per diventare Patrimonio di un’Altra Persona o di un Altro Gruppo che porterà Avanti le Stesse Istanze che volevamo sviluppare Noi, e forse le porterà Avanti in Modo più concreto, migliore.
Perché Questo?
Perché la Vita sta usando un Altro o un Altro Gruppo invece di Me?
Non mi devo avvilire per Questo.
Non devo pensare: “Ho lavorato tanto ed ora il Risultato va a Beneficio di Altro/i”.
Ricordiamoci che esistono Due Tipi di Risultato: Quello Pratico, in Termini di Riconoscimento che attiene alla Personalità, e il Risultato che fa Capo alla Coscienza, alla Parte più Profonda di Noi Stessi, da cui deriva la Tranquillità di aver agito al Meglio, di aver fatto Ciò che potevamo fare. Se il Risultato Finale è di un’Altra Persona o di un Altro Gruppo non vuol dire Nulla.

La Cosa importante è che il Risultato ci sia: abbiamo lavorato per una Giusta Causa.
Se il Merito non ci viene attribuito, dobbiamo pensare che non avremo neppure i “Fastidi” del Merito, perché spessissimo l’esporci comporta anche dei Fastidi.
Dobbiamo quindi capire che, quando è la Vita ad usarci, è Possibile che non veniamo usati per Tutto lo svolgersi della Situazione ma anche Solo per una Breve Fase, e possiamo perfino essere abbandonati ad un Certo Punto, non in quanto Incapaci ma perché abbiamo già imparato dalla Situazione ciò che ci serviva, e pertanto dobbiamo lasciare Campo Libero ad Altri.
Sono Ragionamenti che con la Personalità fanno a Pugni, perché la Personalità dice: “Quest’idea è Mia, ho lavorato per Questo, e quindi la Mia Azione deve essere riconosciuta, devo avere Soddisfazione”.
Non si tratta di un Modo di pensare sbagliato, ma bisogna tener Presente che corrisponde alla Vibrazione dell’Apparenza e non a quella dell’Essere.
Ci serve, ci può essere Utile perché ci aiuta a conoscerci Meglio, mette in Evidenza le Nostre Capacità o i Nostri Limiti, ma spesso è Fonte di Delusione, proprio perché nell’Esporci ci aspettiamo un Risultato, un Riconoscimento, e se questo manca Noi entriamo in Crisi.
Vivere invece nella Vibrazione dell’Essere, abbandonati alla Vita, ci porta a fare il Punto della Situazione in un Modo Diverso: “Mi sono attivato, ho lottato, ho creduto in Questa Situazione, l’ho portata fin qui e ORA Altri se ne sono appropriati, l’hanno portata a Termine e si sono Presi i Meriti: va benissimo così”.
Nella Mia Energia sono rimaste Tutte le Vibrazioni che ho emesso nel fare Quel Percorso di Vita che corrisponde esattamente a Ciò che la Vita mi richiedeva: farmi emettere Quelle Vibrazioni, insegnarmi Qualcosa.
Quando Questo Processo è completato, per cui la Mia Energia non ha più Necessità di aderire a Quel Tema, ecco che vengo messo da Parte e subentrano Altri.
È un Modo di Vivere talmente semplice, fluido, facile, che crea una Grande Serenità.
Questa è la Vibrazione dell’Essere.
L’altra è la Vibrazione dell’Apparenza, che comporta Alcune Gratificazioni ma anche molti, molti Scogli, e soprattutto molte Delusioni.

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