Per essere sempre aderenti al Nostro Istinto, per ascoltarlo sempre, per far sì che la Sua Voce, che il Suo Stimolo sovrasti la Mente e non finisca nel Marasma del Nostro Continuo Pensare, dobbiamo fare un Grande Silenzio Interiore
Non dobbiamo avere Volontà.
Il che non vuol dire Vivere Passivamente, ma con Passi-vità = passiva-attività, con la Mente Passiva.
Questo è Importante perché quando decidiamo che la Nostra Evoluzione passa dall’Ascolto continuo del Nostro Istinto, ci mettiamo anche nella Condizione di eliminare Tutto Ciò che all’Istinto può dare Fastidio.
È importante perché quando ci abituiamo al Silenzio Interiore, Questo Silenzio diventa Armonioso: non è Vuoto, non è un Silenzio che può generare Paura, ma un Silenzio che ci accompagna, che ci nutre, che ci sorregge, che sa dove dobbiamo andare.
È da Questo Silenzio che scaturiscono i Pensieri Giusti, le Intuizioni, le Illuminazioni, e solo questo Noi dobbiamo seguire.
Quindi per far sì che il Nostro Istinto sia molto forte, molto udibile, dobbiamo fare Silenzio Interiore.
Per sviluppare il Silenzio Interiore è necessario capire fino in fondo che la Nostra Mente non è sempre e comunque un’Alleata, ma che molto spesso è Nostra Nemica, perché quando passiamo da un Pensiero, una Congettura, un’Aspettativa all’Altra creiamo nella Mente un Frastuono che ci confonde e ci complica la Vita.
Dobbiamo capire che, se facciamo Silenzio e cerchiamo di controllare la Nostra Volontà e le Nostre Aspettative, non abdichiamo a Noi Stessi o alla Nostra Intelligenza, ma semplicemente ci poniamo ad un Livello più Alto, dove la Volontà e le Aspettative sono demandate alla Nostra Parte Superiore, la quale non vive di Congetture, di Ipotesi, di Pensieri che contraddicono Altri Pensieri, non vive di Sogni, ma vive di Illuminazioni, di Soluzioni, di Intuizioni che ci portano sulla Strada Giusta.
Fare Silenzio vuol dire farci un Grande, Grandissimo Regalo.
Non tutti sono disposti a farsi il Regalo di abdicare alla Mente per aderire al Silenzio Interiore: non è disponibile chi non vive con Umiltà, chi ha Paura, chi si sente insicuro, chi vive la Vita in Modo Prevaricante, chi guarda con Sconcerto – per non dire con Pena – quelli che invece vogliono aderire al Silenzio Interiore e realizzare una Vita al Servizio dell’Evoluzione.
Quelli che non sono disponibili al Silenzio, che non sono disponibili a farsi questo Dono Prezioso possono, attraverso il Contatto con Altri che invece vivono ascoltando il Proprio Istinto, ripensare e forse cambiare le Proprie Modalità di Vita. Non giudicheranno più Questi Esseri come Sognatori o Persone da compatire, ma ne valuteranno l’Esempio e soprattutto le Realizzazioni ottenute mettendo a tacere la Mente e privilegiando il Silenzio Interiore, facendo un Lavoro su Se Stessi con Umiltà, con Coerenza, con Tenacia, così da capire il Vero Senso della Vita.
Quando poi arrivano i Risultati, essi non arrivano soltanto per chi ha messo in Pratica questa Modalità, ma sono di Esempio per Tutti.
Chi in Questo Momento è ostile e non vuole aderire a Tale Meccanismo potrà riconoscere – purché la Superbia non lo travolga o la Stupidità non lo permei fino in fondo – che c’è un Altro Modo di Vivere e di Agire, e con Umiltà, con Saggezza e soprattutto con Coerenza dovrà cominciare ad aderire al Nuovo Modo di vivere.
La Maniera più facile per iniziare ad attuare il Silenzio Interiore è la Semplicità: smontare i Pensieri, non rifiutarli ma lasciarsi attraversare da Essi, non coltivarli, non alimentarli, non sezionarli, non volerli a Tutti i Costi portare avanti, ma semplicemente lasciarsene attraversare.
Pian piano con Questo Esercizio la Mente impara il Silenzio, poiché il Pensiero affiora e se ne va, affiora e se ne va.
Il Pensiero non va scacciato perché sarebbe un’Azione di Forza che richiamerebbe Altra Azione di Forza, e così il Pensiero tornerebbe ancora più forte e a Volte più molesto.
Le Persone che vivono con il Silenzio Interiore non si chiudono agli Altri, non fanno di ciò un’Esibizione del Loro Modo di Essere: semplicemente sono, vivono.
Chi viene a Contatto con Queste Persone ne nota le Particolarità: non hanno Grossi Progetti per il Futuro, non si adombrano per Ogni Inconveniente che la Vita presenta, non hanno Aspettative campate in aria ma semplicemente si lasciano andare a ciò che la Vita offre Loro.
Riconoscere Queste Persone non è sempre facile, poiché non si esibiscono e si lasciano vivere, però se prestiamo Attenzione possiamo capire Qualcosa.
Il Riscontro qual è?
C’è una Curiosità, un Fermento in Noi, perché si capisce che Queste Persone hanno un Modo di Vivere che potrebbe essere anche Nostro, e quindi suscitano Curiosità, Attenzione.
Come ho già detto non sono Persone che si esibiscono, che platealmente cercano di farsi notare, di Attirare l’Attenzione sul Loro Modo di Essere ma, se il Contatto è Reale ed autentico da Ambo le Parti, esse si svelano e nello svelarsi sono di Aiuto agli Altri, purché questi abbiano la Voglia di capire e di aderire al Nuovo Modo di Vivere.
Viceversa, se non c’è Questo Stimolo, Questa Voglia di aprirsi al Nuovo, tutto rientra nei Parametri Normali di una Conoscenza che può essere di Simpatia e persino di Amicizia, ma non ci sarà Nulla di Costruttivo.
C’è un Ponte che collega Queste Persone portatrici del Nuovo Modo di Essere, che non appaiono ma SONO: esse sono collegate dal “Nuovo” che avanza e che si deve consolidare.
Questo “Nuovo” però non è Solo di chi lo vive, di chi lo ha Fatto Proprio: c’è, ESISTE ed è alla Portata di Tutti; chi ancora non lo vive e non l’ha riconosciuto è perché deve ancora scoprirlo.
Scoprirlo però non vuol dire crearlo, ma semplicemente riconoscere di averlo in Sé.
Ciò può avvenire attraverso l’Incontro con Persone che già lo vivono e che hanno imparato a gestire il Proprio Agire in Modo Nuovo: è lì che l’Individuo che vuole accedere al “Nuovo” trova la Possibilità di riflettere.
Queste Persone che già attuano il “Nuovo” non hanno Bisogno di fare Nulla di particolare Verso gli Altri: semplicemente Essere Se Stessi.
Accogliendo gli Altri e dando loro la Possibilità di osservare come si vive li si aiuta, ma Questi Ultimi devono avere la Voglia di mettersi in Discussione, la Voglia di riscoprire il “Nuovo” e soprattutto l’Umiltà di fare un Lavoro, uno Sforzo su Se Stessi.
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