Che emozione per Mary ritrovarsi seduta nella tenda nel deserto a sorseggiare il tè preparato da Fata Paoletta. Era felice e anche incuriosita per le reazioni che Roby avrebbe avuto. Appena giunti la Fata apparecchiò con grande cura e,.…magia, i cibi preferiti di Roby e Mary erano già pronti sulla tavola. Mary osservava Roby e notava che per lui nulla era stupore: prendeva atto di ciò che accadeva e non chiedeva mai spiegazione alcuna. Dopo il pranzo tutte e tre si diressero verso un’oasi poco distante dove incontrarono una famigliola che abitava lì tutto l’anno. Papà e mamma erano ancora giovani e i tre figlioli mostravano molto affetto e rispetto per i genitori. Roby prese subito in simpatia il più grande dei fratelli, avevano quasi la stessa età, 14 anni, e molte cose da dirsi. Iniziarono a parlare, fitto fitto, stranamente capendosi, anche se parlavano lingue diverse. Che cosa curiosa!!!! Mary si avvicinò alla bimba più piccola di appena 4 anni; anche con lei c’era una bellissima intesa. Non sapeva spiegarsi come ciò avvenisse, ma capiva tutto, proprio tutto quello che la bimba esprimeva. La piccola aveva strani giocattoli costruiti con semi di palma, foglie e piccoli sassi rossi. Ad un certo punto portò Mary a passeggiare sotto le palme e le indicò un rudimentale pozzo dove la famigliola attingeva l’acqua abitualmente. Il deserto era un posto magico: un grandissimo silenzio, colori della natura circostante incredibili. Ora che si avvicinava il tramonto, le dune si tingevano di rosso e creavano un forte contrasto con il verde delle palme. Il papà della bimba, agilissimo, si arrampicò su di una palma e porse agli ospiti dei saporitissimi datteri. La mamma impastò dei pezzetti di dattero con farina e acqua: era la loro cena. Fata Paoletta accettò l’invito a condividere quel frugale pasto … decidendo di non far apparire alcun piatto ulteriore. Venne sera e il freddo, e così tutti si radunarono attorno al fuoco acceso sotto le stelle. Improvvisamente Mary si accorse che era sorta una luna gigantesca che illuminava il deserto come fosse giorno. Si ricordò allora della promessa della Fata di spiegare perché la luna a volte è piena e a volte è assente. Fata Paoletta aspettava proprio questo momento per porgere a Roby e a Mary una visione della Natura che li facesse riflettere. “Noi siamo parte di un Universo perfetto: tutto è predisposto per funzionare al meglio e in reciproca relazione”. Mary ascoltava, non voleva chiedere spiegazioni, aspettava che fosse Roby ad esprimersi, ma lui taceva. Continuò la Fata: “La luna è un astro nel cielo e fa parte dell’Universo come anche la Terra; la luna girando attorno alla Terra si lascia ammirare, ora da una parte, ora dall’altra, ma non è questo che voglio spiegarvi oggi, il mio intento è quello di farvi riflettere su ciò che vi ho già detto: l’Universo è perfetto e tutto è in relazione reciproca. Questo vuol dire che la luna è in relazione con la Terra e pertanto anche la Terra con la luna. La luna con i suoi raggi influenza la Terra che a sua volta assorbe questi raggi e li utilizza. Quando dico la Terra intendo proprio tutto ciò che la compone, quindi anche noi che la abitiamo. In questo momento siamo attraversati da raggi lunari, così come lo sono la sabbia e le piante di questo luogo, e ne beneficiamo. Quello che è importante da sapere non è tanto il funzionamento specifico di questi meccanismi, ma il principio generale che regola ogni cosa: tutto è utile ed è in relazione reciproca. Per esempio sto osservando ora Mary che si trattiene dal fare domande, aspetta forse che sia Roby a formularle. O spera che io, continuando a parlare, chiarisca i suoi dubbi, anche se lei non li esprime a parole? Questo vuol dire essere utili e in mutua relazione. Mary sta valutando il modo di fare di Roby e lo confronta con il suo; Roby si sforza di prestare attenzione, anche se è distratto ed ha sonno; io cerco di porgervi spunti di riflessione. Ognuno di noi sta interagendo con l’altro mentre i raggi lunari ci attraversano. Che cosa diamo noi alla luna? La luna è contenta se noi le diamo in cambio una bella vibrazione di Armonia e di gioia; non sarà certamente contenta se noi non godiamo dei suoi raggi o addirittura li ignoriamo”. A questo punto Roby non poté più stare zitto: che cosa stava dicendo la Fata? Che il suo umore influenzava la luna? Impossibile, era così lontana e poi la luna era solo una e gli esseri umani che assorbivano i suoi raggi miliardi! Qualcosa non tornava, chiese allora: “Mi spieghi come il mio umore arriva sulla luna”? Mary tirò un respiro di sollievo: era proprio quello che lei voleva sapere. La Fata guardò attentamente sia la famigliola lì riunita che Mary e Roby e iniziò a spiegare: “Oggi siete stati testimoni di una cosa alquanto strana, vi siete capiti pur parlando lingue diverse. Come è possibile tutto questo? E’ molto semplice, perché, oltre al parlare e udire, c’è anche il percepire che non ha bisogno di bocca o orecchi, ma parte direttamente dal cuore”. Sorrise la Fata nel vedere che Mary guardava e toccava con attenzione il suo cuore. “Non intendo il cuore organo del corpo, Mary, ma il cuore come centro delle emozioni e delle percezioni. Questo centro è pura e semplice Energia, uguale a quella che c’è in tutto l’Universo. Questa Energia è informazione e non ha confini. Ecco che quello che parte dal centro del tuo cuore raggiunge la luna così come la luna raggiunge il centro del tuo cuore con i suoi raggi. Dovete sapere che ci sono tanti esseri umani che, abitando in sperdute località del pianeta e non avendo mezzi per comunicare fra loro, utilizzano il pensiero. Ebbene, questi esseri usano la telepatia e si comprendono benissimo”. La famigliola sorrise: per loro era abitudine quotidiana stare in contatto attraverso il pensiero con i loro parenti lontani. Continuò Fata Paoletta. “Un giorno di questi vi racconterò la storia di animali, come i pinguini, le api, le formiche…., che, seppure non parlano, comunicano comunque fra loro, anche a distanza, organizzando la loro vita benissimo”. Che grande silenzio era sceso in mezzo a loro, un silenzio pieno di consapevole attenzione per il momento che stavano vivendo: otto persone riunite attorno ad un fuoco, in un’oasi bellissima nel deserto, sotto la luna piena e, cosa più importante, gratificate da una splendida lezione di Fata Paoletta.