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FAVOLA – I Confronti tra Mary e Roby 7

Mago Paolo era stato molto felice di seguire costantemente Roby, soltanto che in certe occasioni si era rammaricato del poco interesse che il ragazzino aveva manifestato per i “poteri speciali” che i Maghi esercitavano. In realtà fra di loro i Maghi ridevano molto quando sentivano gli esseri umani parlare di “poteri speciali”, niente era “speciale” per loro, tutto era naturale e facile. Roby aveva sempre assistito a queste “strane” manifestazioni senza incuriosirsi troppo, le aveva accettate e basta. Aveva un modo di vedere le cose semplice, non aveva necessità di approfondire troppo.
Era però un peccato perché, se fosse stato più attento, avrebbe capito molto di più della natura umana. Mago Paolo sapeva che questo comportamento andava corretto perché era necessario che Roby notasse la differenza fra i Maghi e gli esseri umani. Arrivò infatti un giorno di metà ottobre – il grande caldo era passato e non faceva ancora freddo – in cui Mago Paolo prese Roby per mano e lo condusse sulla riva di uno stagno. Un posto bellissimo: le foglie si tingevano dei colori dell’autunno e la luce, che filtrava tra i rami, mandava bagliori birichini che modificavano continuamente le ombre intorno. Il silenzio del luogo era animato dal gracidare di un rospo che saltellava dentro e fuori dall’acqua, giocando felice.

Mago Paolo si sedette in riva allo stagno e invitò Roby a fare altrettanto.
Il rospo si posizionò proprio di fronte a Roby e attirò la sua attenzione con un gracidare continuo e imperioso.

Roby lo osservava con curiosità, ne seguiva i salti, ascoltava il gracidare, fino a che non fu distratto da un altro elemento entrato di prepotenza nella sua visuale: un grande bellissimo uccello con le piume tutte rose. Una cosa mai vista prima!!!!!!!!!!!!!!

L’uccello volteggiò proprio attorno a Roby, lo sfiorò quasi con le ali e poi si fermò, frapponendosi fra lui e il rospo.

A questo punto il rospo smise di gracidare e di saltare.
Silenzio, nessun rumore attorno: uno stagno, un rospo, un uccello dalle piume rosa, Mago Paolo e Roby, tutti immersi nella natura autunnale. C’era silenzio, ma….Roby percepiva un lievissimo brusio, come se qualcuno parlasse
molto velocemente e a bassa voce.
Si guardò attorno: nessuno, tutto taceva, eppure il brusio continuava, anzi si faceva sempre più chiaro; ora Roby riusciva quasi a distinguere certe parole. Ma da dove veniva il brusio se nessuno parlava?
Mago Paolo era molto rilassato, osservava Roby con tenerezza e senza dire nulla.
Roby respirò profondamente, questa strana situazione lo metteva in ansia.
Perché improvvisamente il rospo si era zittito e fermato?
Anche il bellissimo uccello era ora immobile, e il brusio continuava e…….”ALZATI”. Una parola chiarissima, anzi due: “ROBY ALZATI!”
Chi parlava?
“Vai verso la riva dello stagno e tocca l’acqua”!
Roby si guardò attorno esterrefatto: chi lo comandava in quel modo?
Si alzò, andò verso la riva dello stagno e, zac, …..nel punto esatto dove prima era
seduto, piombò un ramo secco staccatosi dall’albero.
Mago Paolo era intanto in piedi al sicuro, lontano dal ramo caduto. Anche lui aveva sentito la voce che lo aveva ‘consigliato’ di spostarsi? Roby era stordito, il rospo aveva ripreso i suoi salti e il suo gracidare, l’uccello dalle piume rosa volteggiava attorno ad esso, ambedue sembravano divertirsi molto.
Roby era senza parole. Mago Paolo lo prese per mano e lo invitò a porre delle domande, voleva che Roby si rendesse conto di ciò che era accaduto. Roby non aveva dubbi: aveva sentito chiaramente una voce che lo esortava a spostarsi per evitare un pericolo. Guardò Mago Paolo e un po’ imbarazzato chiese: “Sei stato tu”?
“Sì, rispose il Mago, ho avvertito che un ramo stava per staccarsi dall’albero, tu lo sai che noi Maghi, come le Fate, sappiamo sempre tutto, e così ti ho suggerito di spostarti. “Come hai fatto? Io non ti visto parlare”.
Ho parlato alla tua coscienza, alla parte più bella che è in te, quella parte che non ha bisogno di udire una voce: la percepisce. Non è difficile ascoltare questa percezione perché è sempre presente, devi solo fidarti e fare silenzio nei tuoi pensieri”. Roby non aveva capito tutto, ma una cosa era certa: lui la voce l’aveva sentita e così aveva evitato che il ramo gli cadesse in testa.

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