Fata Paoletta aveva sempre pensato che Mary non sarebbe cresciuta bene se non si fosse confrontata con altri coetanei. La presenza di Roby era stimolante, ma la Fata desiderava un coinvolgimento anche in ambienti diversi. Si ricordava di quando, ancora piccola, Mary era approdata nel paese dei Mammocci e aveva fatto vedere agli altri bambini come si poteva dipingere senza pennelli. Era piccola allora, ma già sicura di sé. Non voleva esprimere questi pensieri a Mary e Roby perché temeva che avrebbero reagito male all’idea di separarsi, ma……questo pensiero continuava a martellare la sua mente. Un bel pomeriggio di sole, con le giornate che iniziavano ad allungarsi lasciando indietro l’inverno, Mary propose a Roby di andare a controllare se sul fiume ci fosse ancora la piccola barca gialla. Roby pensava spesso alla barca, ma non sentiva più il bisogno di stare solo: la compagnia di Mary e della Fata lo faceva sentire bene. Accondiscese con gioia e chiese a Fata Paoletta di unirsi a loro. La Fata, certa che Mary volesse stare sola con Roby per aprire il suo cuore su ciò che la turbava, disse che preferiva andare a riordinare le aiuole del paese. Li lasciò così liberi. Prima di uscire Mary prese un po’ di merenda per sé e per Roby. Contenti, entrambi, si avviarono verso il fiume. La piccola barca gialla era sempre lì, quasi sepolta dalle foglie cadute dagli alberi ma ancora in grado di tenere il fiume, così Roby propose a Mary una breve gita. A Mary non sembrò una buona idea perché era pomeriggio inoltrato e presto quindi sarebbe diventato buio. Disse sorridendo: “L’idea è bellissima, ma preferirei rimandare a domani mattina per avere più tempo e più luce a disposizione”. Anche a Roby sembrò una cosa saggia rimandare e così si sedettero sul bordo della barca a consumare la merenda. Quanta pace in quel posto: piccole foglie tenere iniziavano a colorare i rami e l’erba, non ancora del tutto spuntata, faceva posto, qua e là, a qualche primula che annunciava la primavera. Mary guardò fisso Roby negli occhi e disse: “Noi siamo ragazzini speciali, privilegiati o ragazzini che gli altri non vogliono”? Che strano discorso!! Roby non aveva proprio capito che cosa volesse dire Mary. La guardò un po’ stupito e chiese: “Ti puoi spiegare meglio”? Mary era molto seria: “Ti ricordi che proprio qui Fata Paoletta ci ha detto che la nostra vita è privilegiata perché abbiamo accanto una Fata e un Mago? Ti ricordi come ci siamo commossi e come tutto ci fosse sembrato bello”? Certo che Roby lo ricordava e ricordava anche la gioia di sapersi accolto da Mary e dalla Fata. Perché dunque questi dubbi di Mary? “Vedi Roby, quando ero più piccola non mi facevo tante domande: davo la manina a Fata Paoletta ed ero felice. Ora mi chiedo invece perché dobbiamo stare sempre solo noi tre. Perché non viaggiamo più e perché da molto tempo non abbiamo incontri con altri esseri umani. Così mi è venuto il dubbio: siamo veramente privilegiati o la Fata ci tiene con sé perché nessun altro ci vuole”? Silenzio.
Roby non sapeva veramente che cosa rispondere, lui non si sentiva né privilegiato né rifiutato dagli altri, era semplicemente Roby e viveva ogni giorno cercando sempre di fare il meglio. Il viso di Mary non era triste, solo pensieroso. Attendeva una risposta che però non arrivava. Si stava facendo buio e tutti e due, senza neppure parlare, si avviarono verso casa. Nel lungo viale che attraversava il paese c’era poca gente, i più erano già a casa per la cena, ma…….vicino ad una aiuola dei bambini ‘ascoltavano’ una bellissima lezione di botanica. Una voce melodiosa spiegava, spiegava, spiegava perché e per come una pianta era alta e una bassa, perché un fiore aveva i petali e un altro la corolla……e così via. Mary sentì un tuffo al cuore: la voce era quella di Fata Paoletta. Una punta di gelosia si manifestò in lei: Fata Paoletta le apparteneva, perché allora spiegava ad altri bambini cose che avrebbe dovuto spiegare solo a lei? Solo a lei? Ma allora questo sarebbe stato un privilegio!!!! Perché a lei e non a loro? I pensieri si confondevano, la gelosia per fortuna lasciava posto alla curiosità di ascoltare quello che veniva spiegato; così, a poco a poco, si calmò, osservò meglio i bambini e li vide attenti, partecipi: facevano domande molto interessanti.
Fata Paoletta, che non per caso si era fatta trovare in quella situazione, si rivolse a Mary e a Roby e disse: “Venite, vi presento questi nuovi amichetti, da domani vengono con noi a imparare tante cose. I loro genitori sono molto contenti di affidarli ad una Fata che, meglio di chiunque altro, può insegnare cose a loro sconosciute”. Mary vide i bimbi che le sorridevano, Fata Paoletta- che tutto sapeva- la incitò a sorridere a sua volta ai bimbi. Mary allora capì: ERA PRIVILEGIATA.