Un mattino molto presto, Mary si ritrovò in un luogo particolare: era un paese formato da bolle.
Tutte le case, gli alberi, gli oggetti, perfino gli esseri umani erano avvolti da grandi bolle contornate da una luce molto particolare che cambiava colore continuamente.
Mary dovette chiudere gli occhi perché tutte quelle luci cangianti le confondevano le idee, non sapeva più dove fosse.
Fata Paoletta sorrideva, lei non si stupiva per cose “strane” che per lei erano naturali.
Era o non era una Fata?
Mary voleva andare a curiosare un po’ per il paese, ma trovava difficoltà ad attraversare tutte quelle bolle luminose.
Si fermò allora vicino ad una costruzione, anch’essa contornata da una bolla, ma questa a differenza delle altre, emanava solo luce bianca.
Era molto riposante.
Chiese a Fata Paoletta se fosse possibile entrare e quindi attraversare la fascia di luce che circondava la costruzione.
La Fata rispose che non solo era possibile, ma molto utile, perché per visitare il paese si doveva partire proprio da quella costruzione.
Mary prese per mano Fata Paoletta: aveva un po’ di timore nell’immergersi nella bolla di luce bianca.
Tutto fu molto semplice e rapido, solo una piccolissima scossa attraversò il corpo di Mary dandole un leggero brivido.
Dentro la costruzione c’erano riposti, in grande ordine, molti libri divisi per colore: blu, verde, arancio, viola, nero, bianco………………
Erano moltissimi e riempivano tutte le pareti; al centro tavoli e sedie per consultarli.
Mary si avvicinò agli scaffali e, in punta di piedi, cercò di arrivare ad un libro piccolo, piccolo di colore bianco.
Non sapeva perché di tutti i libri presenti volesse proprio quello, ma così era.
Si tese tanto sulle punte che riuscì ad afferrarlo.
Era un libro di sole due pagine di carta preziosa.
Sulla prima pagina c’era una scritta: Indice, sulla seconda nulla.
Sotto l’indicazione Indice c’era un segno che riconobbe subito: un aquilone a forma di stella e niente altro.
Pensò subito ai suoi genitori, ma non capì il significato di quel segno su quel libro.
Intervenne allora Fata Paoletta che prese a spiegare:
“Questi sono libri che custodiscono i ricordi degli esseri umani, ma non tutti i ricordi, solo quelli che hanno toccato profondamente il cuore.
Tu sei giovane e pur avendo già molti ricordi, uno solo ti ha emozionato ed è rimasto nel tuo cuore, gli altri sono rimasti solo nella tua mente.
Quando un essere umano, sul pianeta Terra, attiva un ricordo “del cuore”, questo si anima e vibra luminosamente.
Qui fuori hai visto tutto il paese con tante bolle che cambiano continuamente colore: sono i ricordi che si animano.
Tu hai scelto di entrare nell’unica struttura che non cambia colore.
È l’archivio e i libri con i vari colori segnalano il tipo dei ricordi: belli, brutti, violenti, malinconici, curiosi………….
I colori corrispondono agli stati d’animo che pervadono chi sta ricordando.
Se il ricordo, ricordati solo quello “del cuore”, viene accettato, capito e non è più doloroso, anzi porta serenità e pace, viene inserito nel libro sotto la voce Indice e questo vuol dire che è un ricordo risolto.
Altrimenti viene scritto nelle altre pagine in attesa di essere elaborato.
Voglio ancora dirti che i colori sono energia, sono vibrazioni e tu li attivi con i tuoi pensieri e sentimenti.
Ecco che un ricordo molto, molto triste andrà nel libro nero, perché il nero ha in se tutti i colori senza però la luce; un ricordo violento andrà nel libro rosso, un ricordo molto intimo andrà nel libro viola, uno che riguarda un’amicizia andrà nel libro arancione e così via: ogni colore una vibrazione legata al ricordo.
Mary era perplessa, a lei sembravano spiegazioni molto complicate, ma le accettò sapendo che con il tempo le avrebbe capite.
Ancora nessun commento