Ogni volta che Fata Paoletta lasciava libera Mary di andare a zonzo per il cielo, succedevano cose incredibili.
Mary sempre piena di entusiasmo e di gioia girava, girava fino a che il suo sguardo non fosse attratto da qualcosa di insolito.
Per esempio, nel paese dei Mammocci Mary ha visto con i suoi occhi come le cose spariscono da sotto il naso.
Ha osservato che i bambini fanno molta fatica a fare i compiti e i disegni perché, mentre sono intenti al lavoro…zac spariscono i colori, le penne, i quaderni………
Così succede anche per suppellettili di casa: piatti, bicchieri, posate e perfino piccoli mobili che improvvisamente non si vedono più.
Molto incuriosita Mary chiede alla Fata Paoletta se c’è una spiegazione a tutto questo.
La Fata sorride e risponde gentile: “certo che c’è una spiegazione e sono certa che la capirai da sola quando sarà il tempo giusto”.
Mary accetta la risposta e pensa di vivere un po’ di tempo nel paese del Mammocci così da scoprire da sola quello che accade.
La prima cosa che balzava agli occhi era la gran fatica che si doveva fare per vivere “normalmente”.
Quando qualcosa spariva tutto si fermava e iniziava la ricerca: chi guardava di qua, che di là, chi sopra, chi sotto.
C’era perfino qualcuno che accusava un altro di averlo derubato e così via….
Insomma, una vita proprio difficile.
La cosa strana era che sparivano solo piccole cose, quelle grandi rimanevano sempre saldamente al proprio posto.
Mary stentava ad adattarsi a questo modo di vivere e un giorno sconfortata si confidò con la Fata Paoletta: “tu che sei capace di fare le magie perché non aiuti questi poveri esseri umani a vivere in modo normale invece di lasciarli affaticare sempre alla ricerca di qualcosa?”
Fata Paoletta la guardò con tenerezza: era così seria Mary, così veramente dispiaciuta per i poveri abitanti del paese dei Mammocci.
La strinse a sé e, con dolcezza e decisione le disse: “cara Mary non posso essere io a risolvere questo problema, spetta a loro trovare la soluzione.
Se vuoi aiutarli cerca di vivere in mezzo a loro senza lasciarti condizionare dalle loro reazioni.
Reagisci agli eventi come pare giusto A TE e non come vedi fare a loro”.
Mary pensò molto a quello che aveva detto Fata Paoletta e smise di osservare gli altri e prestò molta cura nel non farsi coinvolgere in atteggiamenti che non sentiva suoi.
Un giorno Mary era seduta assieme ad altri bambini attorno ad un grande tavolo coperto da un foglio di carta pronto per essere colorato.
Nel mezzo del foglio c’erano pastelli, matite colorate e le tinte e i pennelli per fare gli acquarelli.
Sul più bello sparirono tutte le matite colorate, tutti i pastelli e tutti, proprio tutti, i pennelli.
Rimasero solo le tinte per gli acquarelli.
Ci fu un grande trambusto: tutti iniziarono a cercare, chi sotto il tavolo, chi nell’armadio, ci fu perfino chi guardò giù dalla finestra pensando che qualche burlone li avesse lanciati nel giardino.
Mary rimase al suo posto.
Non avendo più i pennelli intinse il dito nelle tinte per acquarelli e continuò a dipingere.
Si divertiva molto perché non aveva mai dipinto con le dita, solo e sempre con il pennello.
Passato un po’ di tempo tutti si calmarono e tornarono ai loro posti.
Appena videro il bellissimo dipinto di Mary iniziarono a imitarla: tutti a dipingere con le dita.
Finalmente si creò una bella atmosfera: tutti lieti e contenti di fare una cosa nuova.
Mary era molto orgogliosa del suo bel disegno e tutta felice andò dalla Fata Paoletta per mostrarglielo.
La Fata rise di cuore quando seppe che non erano stati usati i pennelli ed esortò Mary a continuare così: non imitare gli altri quando questi si arrabbiavano, ma con calma e fantasia cercare una soluzione diversa.
Così a poco a poco, imitando Mary tutti impararono che si può sempre trovare una alternativa, anzi molte volte è proprio la mancanza di un oggetto che attiva la fantasia.
Pensateci un po’ bambini, che cosa fareste se improvvisamente sparissero……………….
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