Non sempre ciò che si vuole si ottiene.
Questa è una Regola generale che vale per Tutti.
La Cosa interessante però è il Modo in cui Ognuno di Noi reagisce in tale Circostanza.
Se non ottengo Qualcosa me la prendo con la Malasorte oppure mi incaponisco tanto perché penso che mettendo Tutta la Mia Volontà e il Mio Sapere riuscirò ad ottenere quella Cosa.
Il Giusto Modo di affrontare la Situazione invece è quello di fermarci un Attimo a riflettere sul perché la Vita ci ha negato quella Cosa, pur avendo Noi avuto somma Cura nel cercare di farla accadere, per provocare quell’Evento o quell’Incontro.
Perché non iniziamo a pensare che, forse, la Vita ci ha preservato da un Problema?
Perché siamo così ostinati da pensare che il Nostro Volere sia assoluto, che sia giusto e sia soprattutto sacrosanto Dovere della Vita realizzarlo?
Dovremmo pensare che il Nostro Desiderio è Sacrosanto perché scaturisce da Dentro di Noi, e quindi è una Nostra Esigenza, un’Esperienza che vogliamo fare perché è da Dentro che è affiorata alla Nostra Mente.
È però il Risultato come lo vogliamo Noi a non essere più Sacrosanto, ed è davanti al Risultato che dobbiamo fermarci a pensare se quell’Esigenza, quel Desiderio che avevamo era realmente adatto a Noi o se non era solamente Frutto della Voglia di Apparire, di avere, di realizzare qualcosa che, non tenendo conto di ciò che potrebbe accadere nel Futuro, avrebbe anche potuto darci dei Problemi.
Quando vogliamo Qualcosa siamo nel giusto, lo ripeto, dal Punto di Vista del Desiderio inteso come Esigenza.
Ma ostinarsi a tutti i Costi contro i Risultati negativi è semplicemente Follia, perché non mettiamo in Conto che forse una Negazione del Nostro Desiderio è un Grande Dono che la Vita ci sta facendo, perché ci evita Problemi futuri, perché ci fa cambiare Strada, perché ci dà Indicazioni diverse da quelle che erano nella Nostra Mente in Termini di Desideri.
È importante tenere sempre Presente questo, perché nel Momento in cui l’Essere Umano si ostina assolutamente a volere Qualcosa, si stacca dal Fluire della Vita, si mette come Arbitro assoluto del Proprio Destino e quindi la Vita – intesa come Parte Superiore che è in Ognuno di Noi – lo lascia fare, sta a vedere, ma questo stare a vedere implica che non c’è Nessun Aiuto affinché il Desiderio si realizzi.
In tal Caso il Desiderio sarà realizzato o meno soltanto sulla Base delle Capacità Umane, concrete, logiche della Persona che ha quel Desiderio, poiché quel Desiderio non è previsto nella Scia evolutiva dell’Individuo, ma è solo un Desiderio nato per soddisfare un Impulso della Personalità.
L‘Impulso della Personalità non è di per Sé sbagliato, in quanto attraverso di esso noi impariamo a conoscerci meglio, a capire perché in Noi ci sono certi Desideri, perché vogliamo passare attraverso certe Esperienze.
Dobbiamo però avere l’Umiltà di guardare al Risultato in Modo Interlocutorio: se non ho ottenuto ciò che volevo devo chiedermi se era veramente giusto per Me, perché era così importante, e quando realizzo che ho fatto Tutto il Possibile affinché quell’Evento, quella Situazione o Incontro andassero a Buon Fine senza potermi rimproverare Nulla, usando tutte le mie Capacità, ma malgrado tutto questo il Risultato è Negativo, devo ringraziare la Vita che mi ha evitato un Problema che io non riesco a vedere, non trovo insito nell’Evento, ma che sicuramente ci sarebbe stato, dal Momento che la Vita non ha Nessun Interesse a negarmi ciò che è giusto per Me.
Faccio Appello alla Vibrazione dell’Umiltà, Umiltà di chi si pone sempre davanti a Se Stesso, alla Propria Parte Superiore che deve dominare la Vita in Modo sano, equilibrato, ragionevole: ostinarsi non serve mai a Nulla. Importante è riflettere sul Risultato e, con Umiltà, accettarlo.
Ancora nessun commento