Facciamo ORA una Riflessione sul Nuovo che sta arrivando.
Perché non dobbiamo avere Paura del Nuovo?
Perché non dobbiamo considerare il Nuovo come Qualcosa di Oscuro?
Il Nuovo fa parte di Noi: l’Essere Umano è programmato per il Nuovo.
Quando parliamo del Nuovo Modo di vivere e ci mettiamo in Ascolto di Noi sSessi, troviamo che è assolutamente rispondente al Nostro Intimo.
È il Vecchio che è sovrastrutturato, che ha creato Tante Regole, Condizionamenti, Legacci, fino a renderci infelici.
Aver Paura del Nuovo vuol dire anche… non volerci troppo Bene, non avere troppa Fiducia in Noi Stessi, aver Paura di non saper gestire quello che fino a Ieri non era ancora chiaro, anzi direi che non lo è ancora Oggi.
Il Nuovo però non si presenta come Qualcosa di strutturato, di definitivo, per cui non ha Senso giudicarlo con la Mente, ma dobbiamo sforzarci di “percepirlo”.
Non giudicare gli Eventi, i Fatti, i Personaggi che incarnano il Nuovo, ma cercare di cogliere la Filosofia che il Nuovo incarna.
Questa Filosofia la ritroviamo in Noi: è quella che ci corrisponde perfettamente.
Se pensiamo ad un Modo di vivere Nuovo, senza tutti i Condizionamenti e la Fatica che il Vecchio rappresenta, noi sentiamo dentro un Grande Rilassamento, una Grande Pace.
Passare dall’Avere e dall’Apparire all’Essere vuol dire passare dalla Fatica al Rilassamento: passare dal Problema alla Soluzione.
Non bisogna aver Paura del Nuovo perché la Vita non può suggerirci Modi di vivere che siano in Contrasto con l’Evoluzione, e quindi con la Capacità dell’Essere Umano di progredire nella Serenità e nella Gioia.
Il Vecchio è ormai obsoleto proprio perché ha sfinito l’Essere Umano.
Sono poche le Persone che sentono il Vecchio così Parte integrante di Sé da viverlo con Gioia, tanto più ORA che il Nuovo sta incalzando e chi difende il Vecchio Paradigma si trova in Trincea: lo deve difendere malgrado l’avanzare del Nuovo.
La Fatica che c’era nel Modo di vivere Vecchio diventa ancora Maggiore perché ora il Vecchio deve anche essere difeso nei Confronti del Nuovo che avanza.
La Saggezza è quella di non firmare Cambiali in Bianco, di non abbandonarsi per la Voglia di non pensare, di non faticare, avendo chiaro che il Nuovo non dobbiamo tanto analizzarlo con il Pensiero quanto piuttosto percepirlo Dentro di Noi, sentirlo Parte di Noi.
Se non riusciamo, se il Nuovo continua a spaventarci, se lo rifiutiamo, se lo giudichiamo pieno di Insidie, di Trappole… allora vuol dire che non è per Noi, che dobbiamo ancora fare Esperienza del Vecchio con le sue Regole; solo quando avremo terminato questo “Apprendistato” saremo pronti per immetterci nel Nuovo.
Rilassamento è la Parola d’Ordine del Nuovo Paradigma, insieme a Condivisione e Apertura alla Vita.
Dobbiamo essere così destrutturati da accettare il Nuovo con Curiosità, con Gioia, con Partecipazione, con la Convinzione che è la Vita che ci porge le Soluzioni, e ci porgerà sempre più Soluzioni ai Problemi Pratici che il Vecchio Paradigma ha creato; il Vecchio non ha Nessuna, proprio Nessuna Possibilità di risolvere i Problemi che ha creato perché non ne ha gli Strumenti.
Il Nuovo arriva con le Soluzioni.
Anche chi non si sente inserito nel Nuovo deve almeno avere la Curiosità di vedere come va a finire.
Non osteggiarlo per Partito Preso: non ci vuole la Contrapposizione, ma apertura alla Vita e osservare ciò che accade.
L’Augurio che Ognuno dovrebbe fare a Se Stesso è quello di riuscire a vivere fluttuando in Modo fluido, leggero, armonioso, senza la Pesantezza che il Vecchio ha messo in Noi, quella che non ci lascia sollevare lo Sguardo, né la Mente, né il Cuore, ma ci costringe sempre a guardare per Terra, dietro l’Angolo… per Paura dell’Inganno, del Sopruso; che ci fa guardare sempre l’Altro come Nemico, che non ci lascia andare verso la Vita con l’Apertura fiduciosa che invece il Nuovo merita e che soprattutto NOI meritiamo.
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