La Differenza fra la Vibrazione dell’Essere e quella dell’Apparire è veramente netta.
Per capire meglio, se io agisco per influenzare gli Altri, se vivo immedesimandomi nei Ruoli, se mi aspetto un Riconoscimento o sono molto sensibile al Giudizio altrui, allora sono nella Vibrazione dell’Apparenza.
Se, viceversa, io SONO, allora sono consapevole di non avere Ruoli e, nel Caso in cui fosse necessario esercitarne uno, lo limito a quel Momento, lo vivo senza identificarmi con esso, semplicemente sapendo che il mio Vivere ha Bisogno, Necessità di esercitare momentaneamente quel Ruolo. È naturale viverlo, ma so che, una Volta superato quel Momento contingente, io tornerò ad essere me stessa.
C’è un Confine sottilissimo tra le due Condizioni, perché l’Essere umano ha capito che deve superare l’Apparire per arrivare ad Essere, e questa Vibrazione può essersi già attivata ma non ancora consolidata, ed allora ogni Volta che l’Individuo fa qualcosa per apparire prova un fortissimo Disagio. Questo è il Segno che abbiamo vissuto, agito con la Vibrazione dell’Apparire e non dell’Essere: il Disagio serve a segnalarcelo.
Bisogna prestare Attenzione a queste Sensazioni senza però colpevolizzarsi, perché se l’Energia ha attivato una Vibrazione, prima di renderla concretamente stabile dentro di sé ha Bisogno di mettere l’Individuo alla Prova tante e tante Volte, fino a che non si abbia più la Possibilità di Apparire perché si È, si È in Modo naturale e basta.
L’Essere è un Punto d’Arrivo da cui non si torna Indietro.