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Conoscersi al Meglio

 

Conoscere Se Stessi al Meglio implica un’Attitudine particolare: una Curiosità, e soprattutto una Dose Massiccia, veramente massiccia, di Amore verso di Noi.
Se mi voglio conoscere come Personalità, come un Essere solo terreno con i Miei Trascorsi, la Mia Infanzia, la Famiglia e tutto ciò che concerne la Parte Esterna di Me, farò un certo Tipo di Conoscenza.
Potrò anche andare a farmi aiutare dalla Psicanalisi, che proprio su Questo può portare Aiuto: rivedere tutti gli Eventi della Vita Esterni all’Essere Umano e cercare di inquadrarli in un’Ottica che sia di Aiuto per la Conoscenza di Sé.
Se invece parto dal Presupposto di essere un’Energia, e quindi di essere venuto su questa Terra con delle Informazioni contenute nel mio DNA in Forma Energetica, le quali dirigeranno tutta la Mia Vita, il Mio Approccio alla Conoscenza di Me, Questa Conoscenza sarà diversa.
Io allora non vorrò capire, ma vorrò “sentirmi”, “percepirmi”, e anche davanti ad un Evento indotto dall’Esterno come può essere un Trauma dell’Infanzia o della Giovinezza, non andrò a cercare chi ha Ragione e chi ha Torto o cercherò di analizzare come Io ho reagito, ma andrò a vedere ciò che quell’Evento mi ha lasciato.
Mi spiego Meglio.
Se io vedo quell’Evento come Torto subìto, questo è un Discorso della Personalità.
Devo allora capire Chi mi ha fatto il Torto, perché ho dovuto subirlo, come ho reagito Io, come posso togliermi il Vittimismo o il Blocco che quel Torto mi ha provocato.
Se invece cerco di capire come ho “percepito” l’Evento e come sono diventato dopo quell’Evento, la Conoscenza di Me sarà diversa, più profonda.
Potrò perfino arrivare a ringraziare Chi mi ha fatto quel Torto perché attraverso Quel Torto ho conosciuto Meglio Me Stesso.
La Conoscenza di Sé come Energia si esplica in Termini di “Percezione”.
Meno la Mente indaga e vuole capire, più le Percezioni arrivano, più il Nostro Sentire si fa corposo, pressante, e il Nostro Modo di ragionare attraverso gli Eventi si trasforma, perché andiamo a ragionare su di Noi dal Punto di Vista dell’Energia e non della Personalità.
Che cosa vuol dire “percepirsi”?
Questa è una Parola che metto fra virgolette perché il dire “percepirsi” non è neppure esatto, in quanto manca il Giusto Termine per definire ciò che l’Energia può mandare alla Mente come Sensazione.
Mi riferisco alla Mente perché l’Essere Umano ha Bisogno di capire, ha Bisogno comunque di catalogare, di tradurre le Sensazioni a Livello Mentale per poterle decodificare.
Ma il “percepirsi” – quando è attento, preciso, quando è fatto veramente con Amore Verso di Sé – a volte trascende tutto questo, non ha neppure Bisogno della Mente, poiché un Evento, un Pensiero, un Incontro sviluppano in Noi una “Percezione” che va al di là della Razionalità, al di là della Concretezza e, a Volte, perfino al di là della Realtà.
Ringraziare chi ci ha fatto del Male è una Cosa Irragionevole per l‘Essere Umano.
Dobbiamo però pensare che spesso chi ci ha fatto del Male era inconsapevole del Male che ci infliggeva, e che in Realtà siamo stati Noi stessi ad attirare quel Male.
Dobbiamo però riflettere su Come abbiamo gestito Questo Male per conoscerci Meglio.
Quanta della Nostra Personalità è entrata nella Gestione dell’Evento?
Quanto abbiamo soffocato il Nostro Istinto, il quale ci suggeriva che comunque era una Situazione da vivere perché ci avrebbe fatto crescere?
Noi abbiamo spesso ignorato Tutto Questo per lasciare Spazio alla Rabbia, al Rancore, alla Rivalsa, alla Vendetta.
Il conoscere Se Stessi come Energia è un Processo Lineare che arriva alla Mente solo nella Fase Finale, quando Essa può prendere Atto di ciò che abbiamo percepito.
Nel “percepire” però non mettiamo la Mente: dobbiamo vivere l’Evento rimanendo molto aperti, molto ”Noi Stessi”, cercando di eliminare Ogni Condizionamento.
È un’Abitudine a cui dobbiamo tendere, avendo presente che nella Nostra Vita abbiamo dato alla Mente lo Spazio Maggiore, e che Ciò a volte ci penalizza.
Nel Momento in cui noi “sentiamo qualcosa”, percepiamo quell’Istinto Interiore spesso chiarissimo, la Mente è subito pronta a bloccarlo per volerlo capire fino in fondo, per razionalizzarlo e portarci a ragionare sui suoi Canoni, disfacendo quello che la Percezione stava suscitando in Noi: andare verso un Diverso Modo di capire Noi Stessi.

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